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"Una fuga di pochi giorni dalla quotidianità fa scoprire alla protagonista Campo Soriano. Profondamente toccata dalle persone e dalla natura del luogo non sa rinunciare a prendere la penna. Compone un diario destinato ai figli, lasciato nel cassetto per vent'anni. Un diario appagante per la pienezza di sensibilità raggiunta, esternata in parole e immagini che rimandano piacevolmente a D'Annunzio, ma che sono tutte sue, intrise di un amore per la vita e la scrittura che le appartiene, che le rende più dense di significato e nelle quali, oggi, si può decidere di cogliere, come per contrasto, una sottile drammatica sfumatura avveniristica."